Della scuola del nostro Paese spesso e volentieri si parla male:
sarebbe fonte di spreco e causa di tutti i problemi giovanili, a
cominciare dalla disoccupazione. Negli ultimi dieci anni sono
state compiute scelte politiche basate su due obiettivi: il risparmio
delle risorse (anzitutto umane) e l’impoverimento
culturale del sistema. Si è cercato di eliminare le esperienze
più significative della scuola primaria, si sono ridotte le
materie nella scuola superiore e le ore di laboratorio negli
istituti tecnici. Si è dato per scontato l’appiattimento del sistema
educativo sulle richieste del mercato del lavoro, senza
ottenere, peraltro, risultati apprezzabili neppure da questo
punto di vista.
Questo libro propone di cambiare direzione, e di lavorare per
attuare un compito che la Costituzione affida alla Repubblica:
rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza
dei cittadini e garantire così lo sviluppo della persona umana
e la partecipazione dei lavoratori alla vita del Paese.